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Blue Moon


 

 

 

Due Lune piene in un mese.. ecco la Blue Moon portatrice di sensazioni contrastanti, malinconia, nostalgia di cose perse, sfuggite.. lasciatevi trasportare allora i questa notte rara e non badate alla pochezza degli scatti, mi duole annotare che dal vivo è spettacolare.

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Cambio indirizzo, stesso blog


Ragazzi, i problemi riscontrati durante gli ultimi tempi, mi hanno convinto a cambiare indirizzo, ma ho salvato tutto e darò il tempo per abituarci, poi mi converrà cancellare questo blog,perché ripeto, ho spostato tutto qui.

Spero di non avere più gli stessi problemi, vi ho rimessi, ad uno ad uno nel blogroll, temo che vi ritroverete a registrarvi nuovamente, chi volesse, mi scuso per il disturbo.

A rileggerci in Racconti e Ciarle!

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Nuove svolte per Ruben-I racconti di Lara e Ruben.8-


Ruben si sentiva tirare, strattonare.. “Sveglia Ruben, sveglia!”

Non era giusto, uno fa appena in tempo a chiudere gli occhi e c’è qualcuno che ti dà un compito da svolgere o ti obbliga a rimetterti in marcia!

“Sveglia Ruben, sveglia!!”

“Lara dai, un attimo ancora, dai, non ce la posso fare..” si girò dall’altra parte.

Lara lo prese per il mento e Ruben non poté evitare di aprire gli occhi.

Restò interdetto. Lara lo guardava in modo strano, le pupille dilatate in quel verde che ora si era fatto cupo.

Ruben sentì che la terra vorticava sotto di lui, era sicuro di cadere in picchiata eppure il suo corpo era immobile, steso sul giaciglio di fortuna.

Lara lo guardava in silenzio, poi, con sua sorpresa, gli accarezzò il volto. Le dita sottili lo sfiorarono con delicatezza, prima la fronte, le sopracciglia, poi le guance asciutte e infine le passò avanti e indietro sulla bocca come fossero piume.

Il solletico lo obbligò a passarsi la lingua sulle labbra e lei di rimando leccò le proprie.

Ruben non sapeva cosa pensare, era ipnotizzato dalla bellezza di Lara.

Le sue lunghe ciocche corvine le ricadevano dalle spalle e lui ne sentiva la pienezza sul petto.

Senza consapevolezza di ciò che si apprestava a fare, ne prese una tra le dita, saggiandone il peso e la portò al viso, incredulo del profumo che pervadeva la sua chioma folta.

Fu irresistibile baciarle i capelli e colto da un impeto misto a commozione le prese il volto tra le mani avvicinandolo da avere il naso a contatto col suo.

Il fiato di entrambi si fece più corto, mentre lei appoggiò le mani sulle sue spalle per sorreggersi.

Lui sfiorò il suo labbro inferiore con la lingua e la sentì tremare sorpresa.

La guardava occhi negli occhi, deciso a non permetterle di evitare il suo sguardo.

Attese.

Lei si avvicinò impercettibilmente, stringendogli le spalle per incitarlo, ma lui aveva il gioco in mano e attese.

Lara sospirò piano, premendosi contro il suo petto in un gesto che non immaginava producesse tanto turbamento in Ruben, ma lui, con tenacia illesa restò a guardarla, sollevando un sopracciglio col solito sorriso beffardo.

La vide che soffriva, il suo orgoglio le comandava la fuga, ma negli occhi lui capiva già la sua resa.

Lara stavolta gli conficcò le unghie nelle spalle, per vendetta, ma perse clamorosamente quando incerta posò le labbra morbide sulle sue. Ruben si trattenne, perché la voleva da troppo e l’avrebbe di getto rovesciata in terra, soverchiandola di peso, premendo la sua impazienza pube contro pube, stringendole i fianchi, leccandole il collo, assaggiandola e mordicchiandola impaziente, ma… Lara, era lei, non poteva.

Le carezzò i capelli con dolcezza, mentre le leccava le labbra con delicatezza. Lei ripeteva i suoi gesti rapita,con gli occhi che gli chiedevano pietà. Giocò con la sua bocca, mordicchiandola, succhiandola e le diede piccoli baci leggeri tutt’intorno, finché fu lei che premette sulle sue labbra e dopo avergli dato un morso un po’ più forte di quel che si aspettava, gli invase la bocca, con prepotenza.

Allora Ruben non poté ragionare ancora, quanto si poteva pretendere?

Rise tra le labbra di Lara e le gremì i fianchi con forza, con un colpo di reni la girò e con la solita aria scanzonata le sorrise vittorioso. Per risposta Lara si avvinghiò con le gambe ai suoi fianchi lanciandogli uno sguardo di sfida.

“Sfacciata!” si gettò nell’incavò tra collo e spalle e aspirò l’odore unico di Lara, perdendo la ragione.

La baciò con una disperazione che non immaginava nemmeno potesse scalfirlo.

La strinse forte, per non lasciarla andare, mai.

“Ho vinto, sei mia!”

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Gorgo si avvicinò a Lara e la cinse per le spalle cercando di confortarla.

“Da quanto va avanti?”

Lara si strinse le braccia al busto sconsolata: “Sono tre giorni.”

“Che facciamo?”

Lei lo guardò con orrore e poi con rabbia, non aveva mai litigato con Gorgo, ma la paura era tanta.: “Che facciamo? Niente! Vuoi lasciarci, vai! Non ti trattengo, non ti obbligo, io..”

Gorgo la strinse al petto mentre lei crollava, per la prima volta,e pianse come un bimbo a cui venga tolta l’infanzia.

“Ce la farà, lo so, è una canaglia tosta, figurati che ti lascia in pace.”

Lara guardò ancora una volta in direzione di Ruben.

“Non c’è modo di svegliarlo, è sotto sortilegio. Se mi avvicino mi stringe e muove le labbra, ma non capisco cosa dice. Non so più che fare, le mie erbe non funzionano.”

Rimasero a guardare Ruben, come se potesse aprire gli occhi grazie alla loro disperazione.

Il nuovo amico peloso di Ruben, che aveva deciso di chiamare Brocco con la solita ironia, si mise al suo fianco.

Lara pianse calde lacrime quando Brocco, spirito protettore emise una nenia dolcissima, che andò avanti per ore.

Forse c’era una speranza, se Ruben avesse capito di non trovarsi in una dimensione reale, forse avrebbe lottato per tornare.

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Ruben e Dan


Ho passato i miei momenti dietro a Ruben e non vedo l’ora di tornarci, ma devo attendere la fine dell’estate, perché troppa gente, troppi intrecci e non posso ingarbugliarmi da sola, braccia e gambe!

Ora Dan sta uscendo fuori e da scontroso se la ride pure! Un tantino irriverente, gli si sveglia l’ormone al ragazzo e pure la moto! Lasciamo perdere..

Sono innamorata del suo botolo, e che!  non ridere.. il suo cane intendo! Un bellissimo barilotto dal pelo fulvo e come si chiama? Furia!

Insomma c’è Sarah ed è complicato, non si capisce bene.. un’illusione, una follia, una malattia o davvero un’entità esterna in grado di comunicare con Dan?

C’è stato un incidente.. i ricordi sfumano e poi la casa in montagna, qualcuno ci ha messo piede, ma loro non ci stanno pensando per niente.

Vedrò, prevedo tanti altri giorni di tap tap tap sulla tastiera e poi Lara e Ruben qui, mica me li scordo, perché ho già detto, anzi scritto che mi basta che una persona abbia desiderio di leggerne e io ne scriverò.

Torno da Dan, musica relax e se non mi interrompono ogni tre secondi, cerchiamo di concludere la giornata, di questo passo mica ci credo!

Ciao

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I miei racconti e la mia faccia a voi


Ok, deciso, vado, mi getto che sennò poi cambio idea!

Ho scritto quattro racconti e li ho messi in valutazione sul sito ilmiolibro.it.

I primi due racconti li ho scritti lo scorso mese, un po’ in fregola, per mettermi in moto, per non cambiare idea.

Le storie brevi vengono messe a disposizione per essere lette e valutate, ma anche commentate da chi volesse farlo.

Le storie sono qui.

Nel mio profilo non appare nulla purtroppo perché non ho ancora pubblicato un libro, niente di che, ma si può fare, non che questo ti faccia diventare uno scrittore, come sempre solo uno scrivente.

Comunque i miei racconti sono:

  1. “Un viaggio assurdo” pag.19
  2. “Un giorno da ricordare” pag.17
  3. “Il ritorno di Ruben” pag.3
  4. “La negazione di Dan” pag.2

Le pagine cambiano in base ai racconti che vengono aggiunti, perciò fra un po’ il primo potrebbe trovarsi a pag.20, portate pazienza.

Imploro venia per errori di punteggiatura o simili sfuggitimi, inaccettabile, lo so.

Ecco fatto.

Chi ha letto i racconti fin’ora messi di Lara e Ruben, scoprirà il mondo parallelo di Ruben da cui nasce l’idea dei racconti in chiave diversa che metto in blog. Eh, sì nella storia che sto scrivendo, “Il ritorno di Ruben” è solo l’inizio, lui è il protagonista e i caratteri dei due sono diversi come il giorno e la notte!

La negazione di Dan è un’altra storia di cui ho messo solo la prima parte.

Dite voi, fate voi, senza impegno.

Grazie in anticipo però!

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Post in sordina, solo per voi


Post in sordina.

Shhhhhhhh.. parliamo sottovoce,ok?

Solo per sondare il terreno, senza impegno, è che c’ho la fregola di fare un passo avanti, un bisogno di di più.

Sarà che ho gli anni di Cristo e mi sento di fare una svolta, oppure semplicemente diciamolo tra noi, che ormai un po’ mi conoscete.. è il caldo, svalvolo, mi annoio, scrivo da sempre, che non significa sia decente ciò che scrivo, ma semplicemente che scrivo.

Mi chiedevo: se io stessi mettendo dei racconti in un sito per racconti e libri, per ipotesi, voi vorreste leggerli, commentarli, consigliarmi su quali portare avanti prima in romanzo?

Assolutamente ipoteticamente parlando, insomma, dovrei rinunciare all’anonimato di cui mi importa sempre meno: che devo nascondere, che faccio di male? Però il gusto della libertà di avere una maschera è il sunto teatrale, la commedia della vita.

Dite voi, io farò in base.

Shhhhh… tutto sottovoce, tanto siete in pochi ormai a leggermi, che i miei post appaiono solo a chi è iscritto, non sappiamo il perché, avrò smanettato troppo, non ci importa più, se volemo bene lo stesso.

Fate voi.

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Olimpiadi, dissertazioni su


Ho seguito le Olimpiadi come ho potuto e come posso, da un’abbonata Sky, senza pacchetto completo, non posso e non mi interessa, ho dovuto adeguarmi alla tv in cucina, connessa difgitalmente, quindi Rai 2.

Allora, grazie Sky che percepisci mensilmente da me da almeno 5 anni, ma forse siamo a quota 6? e non mi lasci uno straccio di canale sportivo in visione per le Olimpiadi perché non ti pago il pacchetto sportivo, grazie tante Sky!

Comunque l’8 agosto iniziano i combattimenti Taekwondoe mi aspetto che li seguiate, punto.

Ieri sera sono rimasta in cucina, dopo una doccia di salvataggio, aspettando i 100 m., sì, banale come tutti.

In realtà era difficile non farsi prendere dall’entusiasmo di fronte alle stoccate del fioretto italiano su quelle nipponiche.

Se la giocavano sul filo di lana, mi sono trovata completamente partecipe! Incredibile la differenza d’altezza tra i contendenti e la postura, con sommo piacere i nostri, nostri non suona bene?, avevano una tenuta della posizione notevole.

Si percepisce che non ne capisco molto? Ho guardato lady Oscar per un’infanzia intera, qualcosa capisco e poi ho fatto francese alle medie, quindi En Guarde! Allez!

Poi stacco sul lancio del martello, corsa 1500, 400 e infine 100!

Cagnotto strepitosa nei tuffi, è stato un dolore vero, le Olimpiadi sono ogni quattro anni, si fa presto a ragionarci su, arriva sempre lì, col piede sul podio e poi niente, ma è grandiosa davvero.

Comunque il fioretto è ORO e i ragazzi hanno esultato alla grande, mentre io zittivo tutti “c’è il nostro inno, silenzio, non è da tutti i giorni!”.

Tra fioretto, corsa, lancio del martello, mi è rimasto impresso un pensiero su tutto, Bolt vincente compreso.. Muscoli!

Muscoli, su muscoli, mi spiace non sono frivola davvero, e il caldo proprio non mi dà certi pensieri e che ne so io, mi devo giustificare?

Sono un’esteta, mettiamola giù così, vabbè! Diciamo che mi parevano eroi d’altri tempi, di quelli che rivivono nella fantasia, e che di fatto sempre nella fantasia hanno vissuto nei secoli, perché ad aprire la bocca a guardare il contesto moderno, si perde tutto.

Adoni che nell’antico tempo che fu, vivevano in un immaginario mitologico, modello degli miti che ancora conosciamo.

Insomma donne, guardate le Olimpiadi come loro guardano il calendario Pirelli.

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Commozione


Anacronistico il sempre uguale dolore per l’amore perduto.

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Sotto la doccia, in cucina, a letto


La musica!! Intendevo musica, sempre, ovunque e nel cuore risuona come l’eco di un ricordo,

pure nei miei sogni dimora, se potessi crearla, sarebbero sempre sporche della sua creta le mie mani.

James Morrison Broken strings.. puoi suonare con le corde rotte.. ma.. i cocci non tornano

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Il giorno più bello


Dolore, dolore che strappa, che contorce, ti lacera, ti espande le ossa e scuote ogni certezza.

Dolore che ti spoglia, ti toglie la civiltà, ti prende e ti butta in terra, animale come un tempo, nel fato universale.

Dolore che si prende ogni concetto, l’educazione e l’intelletto, dolore che nasce tornando gioia immensa tra le braccia materne.

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Ti condanno a volermi bene


Scegli il luogo, l’ora e il giorno.

La condanna sarà eseguita.

Non c’è appello, la sentenza è chiara: io ti condanno.

Muto, non rispondere, nulla è concesso al cuore,

quando sanguina, le parole si spengono.

Io ti condanno, ora e per sempre.

Che il tuo bene mi ricolmi a dighe aperte.

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Coppia


 

E passa il tempo, scorrendo tra le dita, una tacca in più sul cuore, un nuovo graffio, un’altra cicatrice.

Ridiamo, guardandoci indifferenti, con quel po’ di rancore di cose irrisolte, lasciate andare per non prendersi a coltellate.

Attese disattese, parole lasciate come palloncini al vento che ricadono sul capo come incudini di piombo.

Tirare avanti e raccontarsela, per fare squadra, dirsi che si è meglio, che gli altri fingono, che hanno i loro inganni, i loro sgarbi e noi.. noi niente, siamo forti, perché i sacrifici… sì, quelli, sempre loro.

Tanti pensieri inespressi o vomitati come un fiume che distrugge rovinando il raccolto.

Piccole frasi che come pioggia insidiosa crepano i muri e lasciano le ossa rotte.

Poi, il gelo, il distacco, il troppo per troppo poco, per troppe differenze, dov’è l’intruso? ma è tutto l’intruso, non combacia niente!

Affanni, lacrime segrete, cadere ancora nella rete dell’abbandono.

E passa il tempo, passa sincero lui, mentre noi siamo ancora quei cani che si annusano il sedere.

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Il circo della vita


e come Alice nel Paese delle meraviglie , d’un tratto al morso del biscotto mi ritrovo.. braccia e gambe fuori dagli usci e ciò che mi pareva a mia misura, si restringe, con un senso di soffocamento atroce.

il marinaio, la bambina, il coniglio, il guerriero, tutti i me che insieme si stringono e cercano invano di alzare le mani, con proteste a tutto fiato si ribellano, cantando i moti rivoluzionari.

e sì che partivo bene, come il migliore giostraio errante, coi suoi trucchi immagignifici, le sue illusioni teatrali, i paradossi tutti infiocchettati, ma arriva il mattino che tutto rivela e non c’è granello di polvere che non si appaia nel suo raggio indagatore.

i compartimenti stagni mostrano le crepe e le lacrime copiose passano indenni, rimirando i pavimenti lustri il folletto ride, sguaiatamente e scomposto, col suo alito fetente di carogne maldigerite.

suona in lontananza il carillon dei miei ricordi, portando seco gli ultimi turisti, di questo cuore che non sa stare al proprio battito composto.

signore e signori, vengano, vengano! questo è lo spettacolo della vita!

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Che fine fa il marinaio che salpando se ne va?


Quando il mare chiama, lui risponde ripartendo e lesto slega i bardamenti del focoso destriero.

Salpa senza pensiero, col core che s’alza in gola, per la tema del funesto.

Non è scelta del navigatore quale giorno il suo levare.

Egli semplicemente vive del suo mare.

Buon viaggio marinaio stanco,

non domandarti risposte

cadranno.

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La impostora


Buona sera, anzi buonanotte!

Io mo’ vado a nanna con una lettura a portata di mano che durerà il tempo di calarmi le palpebre e cadermi l’ebook reader sul letto, con sobbalzo del polso che mi sveglierà col cuore in tumulto e poi, testarda, cercherò di leggere ancora un po’, finché rinuncerò di fronte all’evidente incapacità di comprendere le parole che scorrono sotto i miei occhi pesanti.

Ok, prof che torna dal mio passato scolastico sempre più lontano: una frase impossibile, lunghissima, ma l’ho fatto apposta 😛 !

Non credo proprio che questo post apparirà se non nei miei amici che mi seguono ufficialmente, non penso di acer risolto.

Un attimo fa non riuscivo neanche a scrivere l’articolo, dopo aver fatto l’accesso.

Sono convinta che ho accoppiato troppi account e ingarbugliato la faccenda. Ho alleggerito, perciò speriamo bene.

Ho pubblicato una recensione per una raccolta di poesie.. che gioia! Moi!

Perdono se non metto nessun link.. ma la recensione porta mio nome e cognome. Mi spiace dare una coltellata nel cuore a chi crede con fede che mi abbiano battezzata Felina Felicediesseredonna.

Ebbene sì… sono un’impostora!!!

Oh, me tapina.. chiedo venia, pietà!

Smackiss! ♥

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